Deriva di occhi grandi


Al largo degli occhi grandi
è rimasta incagliata
la deriva smistando
labbra incuneate
fra pettini d'osso
e rumore di risacche.

Una donna tirò tesi i suoi lunghi capelli neri
E arpeggiò musica di bisbigli su quelle corde
E pipistrelli con facce di bambini nella luce viola
Fischiarono e batterono le ali*


Appesa a guanti
che imitano braccia
dimentica carezze
raggranellate tra le ore.
Spazzolando capelli
e noia. Esatto è il suo
tempo di laguna.

E strisciarono a testa in giù lungo un muro annerito
E rovesciate nell'aria c'erano torri
Risuonanti di campane rievocatrici, che segnavano le ore
E voci cantanti dal fondo di vuote cisterne e pozzi esauriti.*


Scricchiolando
fra pagine inespresse
dipingo il volto
cancellando espressione.
E intessendo capelli
faccio maschere.
Del pizzo restante e
le sue ore.



M. C. T.


* T. S. Eliot, La terra desolata, in Ciò che disse il tuono, p. 139.
Immagine Dame, Federica Lampis.